Alla fine del 2010.

Neanche in questi giorni di fine anno è dato trovare un po’ di quiete dal continuo martellamento dello sfacelo. Natale è passato come un soffio, per alcuni fastidioso, come nel caso dei negozi deserti. La centralissima piazza Syntagma, dominata dal Parlamento greco, quest’anno non è stata decorata da uno straccio di albero di Natale, tanto per far finta, almeno per una notte, che la vita vada avanti lo stesso, nonostante la povertà imminente di milioni di greci, nonostante la nuova ascesa dell’IVA, quella sugli alimentari, che dal primo gennaio renderà la spesa settimanale un’ordalia da pesare bene prima di affrontare.

Notizie, notiziacce che non danno tregua alla sensibilità, oramai acuita, di una società intera che sta perdendo tutto, diritti, certezze, sogni e speranze.

E’ solo mercoledì: si parta da lunedì, quello subito dopo Natale, l’altro ieri insomma, che pare distare quanto la vita dalla morte. La morte di un lavoratore egiziano di quarantanove anni, ‘’caduto’’ mentre puliva le finestre del terzo piano di uno stabile del Ministero del Lavoro. L’incidente è avvenuto domenica 19 dicembre: solo grazie al sindacato degli addetti alle pulizie, quello di cui faceva parte Costantina Kuneva (http://it.peacereporter.net/articolo/15524/Simbolo+di+lotta), la notizia è stata resa pubblica, costringendo il Ministero a spiegare l’inspiegabile: come spiegare che i lavoratori in affitto siano quelli preferiti dallo Stato oggi come allora, ai tempi della Kuneva e oltre? Come spiegare che una persona lavori per il Ministero del lavoro in nero, dunque senza assicurazione, dal 2007? Come spiegare il tentato affossamento della storia? Come spiegare gli intrecci simil mafiosi tra lo Stato e le società che procacciano mano d’opera?

Arriva martedì e si spiega un altro mistero, quello per cui le bollette della luce saranno, sempre dal primo gennaio, più costose per i bassi consumi, mentre l’impresa (pubblica) elettrica greca (Deì) non ne vuole sapere di un aumento chiaramente ingiusto nel suo colpire i redditi minori. La Deì, infatti, nel corso del 2011, non sarà più sola: i monopoli di stato non piacciono ai creditori del Paese, l’energia va pertanto privatizzata. Eppur si sa, per fare investimenti bisogna ricavarne un guadagno, impossibile fino a che lo Stato greco offrirà elettricità a buon mercato. Inutile, poi, aggiungere che rispetto alla media europea, l’energia greca sia o meglio, fosse, certo meno costosa ma si tenga conto dell’analoga media degli stipendi ellenici.

Ultima notiziaccia quella di oggi, mercoledì. Dopo l’annuncio che un centinaio di scuole verranno ‘’accorpate’’ ad altre, secondo lo schema neo liberale per cui ‘’risanare’’ le spese pubbliche significa, semplicemente, ‘’tagliare Stato’’ e raccontare di favolosa efficienza amministrativa, dal Ministero dell’Educazione arriva il comunicato che l’Organismo Nazionale delle Pubblicazioni Scolastiche sarà chiuso e i libri da esso pubblicati e distribuiti a tutti gli scolari della Grecia, verranno inviati in forma elettronica (sic) alle Direzioni degli Istituti scolastici. Chi poi stamperà e fotocopierà le preziose mail del Ministero dell’Istruzione rimane oscuro. La ricetta si chiama: ‘’Scuola elettronica’’ ed è una delle preferite dal Primo Ministro di questa povera Grecia, Ghiorgos Papandreou.

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